Stati emotivi come ansia, depressione, insonnia, possono generare condizioni di turbamento o malessere. Spesso dietro ai disturbi dell’umore o ai disturbi comportamentali dell’alimentazione si cela un’interpretazione distorta e disfunzionale delle situazioni e della realtà. 

Emozioni particolarmente intense e persistenti possono scaturire da stati psicologici più profondi e schemi inconsci ricorrenti. La terapia cognitivo-comportamentale guida il paziente attraverso tecniche e protocolli nell’individuazione di quali pensieri scaturiscono specifiche emozioni, quali emozioni determinato specifici comportamenti e quali comportamenti rinforzano specifici pensieri.

Una delle tecniche proprie della terapia cognitivo-comportamentale e che consente tale processo di analisi e riconoscimento è la tecnica ABC, acronimo dall’inglese Activating event – Belief system – Consequences. Si tratta di un metodo per guidare il paziente nel prendere coscienza dei propri schemi cognitivi e dei pensieri automatici, di come i propri episodi emozionali si sviluppano a partire da un dato evento verificatosi nel qui ed ora. 

Nell’istanza A si individuano le condizioni antecedenti, gli input, gli eventi e le situazioni; nel Belief system rientra il sistema di credenze proprio dell’individuo, ossia il pensiero, il processo di ragionamento e le attività mentali che costituiscono il bagaglio cognitivo di ognuno; in ultima analisi, si esaminano le conseguenze derivanti proprio dai processi mentali ormai acquisiti e si identificano le reazioni emotive e comportamentali.

Quali sono dunque gli stati emotivi trattabili con la terapia cognitivo-comportamentale?

Per chi è indicato l’approccio cognitivo-comportamentale?

  • Adulti
  • Bambini e adolescenti
  • Terapia individuale
  • Terapia di coppia
  • Sostegno alla genitorialità
  • Terapia di gruppo