Il disturbo ossessivo-compulsivo si distingue per la presenza di ossessioni e compulsioni che innescano una serie di azioni ripetitive materiali o mentali che l’individuo sente di dover attuare per ritrovare una condizione di equilibrio e serenità. La persistenza, la ripetitività e l’ossessione sono caratteristiche imprescindibili del disturbo ossessivo-compulsivo. Può insorgere in età infantile, in età adolescenziale o nella prima età adulta, prima dei 25 anni. 

Cosa sono le ossessioni e le compulsioni? Le ossessioni identificano pensieri, immagini, impulsi intrusivi e disturbanti. Sono in grado di suscitare nell’individuo emozioni spiacevoli e intense quali ansia, senso di colpa. Le compulsioni riguardano dei comportamenti così ripetitivi da essere quasi rituali, rigide regole. Possono essere comportamenti fisici, come il bisogno di lavare, riordinare, controllare, o azioni mentali espresse come preghiere, formule, elenchi numerici. Sono reazioni attivate in risposta allo stato di disagio emotivo causato dai pensieri e dagli impulsi ossessivi

Vi sono diverse tipologie di disturbo ossessivo-compulsivo caratterizzato da pensieri, impulsi e azioni fisiche o mentali quasi stereotipati. È possibile distinguere:

  • disturbo ossessivo-compulsivo da controllo, correlato a un senso di dubbio e dimenticanza, per cui prevale un’esigenza di controllo
  • disturbo ossessivo-compulsivo da contaminazione, connesso al timore di potersi ammalare o contrarre un qualche germe, per cui l’individuo manifesta compulsioni di pulizia;
  • disturbo ossessivo-compulsivo da ordine e simmetria, dove l’individuo è pervaso da un profondo senso di malessere e intolleranza rispetto a condizioni di disordine e asimmetria;
  • disturbo ossessivo-compulsivo da superstizione eccessiva, caratterizzato da una serie di gesti, rituali che l’individuo ha bisogno di mettere in atto in risposta a pensieri estremamente superstizioni e negativi;
  • disturbo ossessivo-compulsivo relativo a pensieri tabù, legato al mondo religioso, sociale o sessuale per cui l’individuo manifesta il timore ad esempio di diventare omosessuale, pedofilo, di essere colto da un’aggressività improvvisa.

L’approccio cognitivo-comportamentale rappresenta una delle terapie più efficaci nel trattare i disturbi ossessivo-compulsivi. L’individuo è guidato nell’affrontare gradualmente diverse occasioni di esposizione allo stimolo così da sviluppare e consolidare una consapevolezza di tolleranza verso le situazioni percepite come disturbanti. La psicologia cognitivo-comportamentale interviene nel modificare alcuni processi di pensiero automatici e disfunzionali. L’individuo è reso consapevole dei propri schemi cognitivi così da riuscire a operare un controllo su di essi.